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Rispolverando
nei vecchi ricordi abbiamo sentito il desiderio di scrivere una breve
storia della nostra società, di
cercare di riscoprire, attraverso un tuffo nel passato, l'antico
spirito che aleggiava in quell'ambiente fatto di ragazze e ragazzi,
di tecnici e di dirigenti muniti soprattutto di tanta buona volontà.
Subito salta agli occhi come in tutti questi anni le cose siano
cambiate: all'inizio l'U.S. Pont-Donnaz era una piccola squadretta
fatta da piccole grandi atlete e da piccoli grandi uomini con
piccoli e pochi soldi; oggi la si può definire come una "grande" società che
ha saputo raggiungere obiettivi di altissimo livello e dotarsi
di una capacità organizzativa invidiabile.
Lo spirito che lega fra loro atleti e dirigenti però è rimasto
quello di un tempo: amicizia, solidarietà e spirito di
squadra; sentimenti sempre presenti in maniera costante e che
vengono continuamente rafforzati da un qualcosa di indefinito
che possiamo cercare di riassumere nella magia della parola "Atletica".
Sul primo giornalino redatto dai dirigenti di allora (che - in
parte - sono rimasti quelli di adesso, seppure un po' più "maturi")
furono descritti i primi passi del nostro sodalizio:
"
Agli inizi del 1977 muoveva i primi passi il settore atletica
dell'U.S. Pont-Donnaz. Ricordo la prima riunione nella sala fumosa
di un locale di Pont-Saint-Martin, le idee un po' confuse, la
paura di impegolarsi in un'avventura forse un po' troppo pericolosa
per le povere forze di cui disponevamo. Presenti coloro che per
diversi anni hanno tenuto in piedi questa attività: la
prof. Lola Venesia, il prof. Hermes Perotto, il sig. Francesco
Macario e il sig. Marcosanti, oltre a numerosi dirigenti del
settore calcio con il quale dividevamo il presidente, nella persona
del sig. Bruno Bottan, il segretario, sig. Alberto Barbieri e
il cassiere, sig. Riccardo Manganone.
Uno sparuto gruppetto di persone che si assumeva la responsabilità di
gestire dei giovani per consentire loro di praticare un'attività diversa,
almeno per quanto riguardava la realtà sportiva allora
esistente.
Ricordo le prime gare a cui partecipammo, le paure di figuracce
nei confronti dei grossi club, mentre invece arrivarono le prime
belle soddisfazioni (e forse fu questa la molla che ci spinse
a continuare) da parte dei nostri atleti"...