--> Osaka - Day 6 - (Atletica Pont Donnas)

Stagione 2007

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30 ago
2007

Osaka - Day 6

Osaka 30 agosto. Stamattina niente gare in calendario. La federazione ha organizzato un viaggio a Kyoto, 1 milione 450 mila abitanti, settima città del Giappone, 2 mila templi tra buddisti e scintoisti, città nota per il protocollo mondiale sull’ambiente e divenuta lei stessa un riferimento per quanti si occupano di ecologia. E’ città moderna e insieme antica, risparmiata dai bombardamenti del 1945, prima capitale del Giappone. La delegazione era composta da dirigenti Fidal, assessori di comuni, province, regioni (le stesse che sostengono “Casa Italia” a Osaka), il vice ambasciatore italiano a Tokyo, un senatore della repubblica. A Kyoto ci ha ricevuti il vicesindaco Tsutomu Uehara con alcuni assessori. Tra le altre cose, Uehara ci ha spiegato (le famose “best practice” ecologiche) che nella sua città viene raccolto l’olio usato per friggere il tempura, piatto nazionale giapponese, viene lavorato e trasformato in carburante per far viaggiare i mezzi della nettezza urbana.

Successivamente abbiamo visitato il castello Nijo, costruito nel 1603 all’epoca dei shogun, e un tempio buddista abbarbicato sulla collina che circonda Kyoto.

Si inizia da dove eravamo rimasti: la premiazione di Thomas vincitore del salto in alto di ieri sera.

Iniziano le qualificazioni dell’asta maschile, si corrono le sei batterie degli 800 uomini, vanno in pedana le martelliste per la finale, con la nostra Clarissa Claretti. Soprattutto si attende con trepidazione la finale del lungo con Andrew Howe.

Nell’asta, qualificazione a 5,75, salvo ripescaggi, è in pedana una fresca conoscenza di Donnas, quel German Chiaraviglio, ventenne argentino, giunto a gareggiare a “Via col vento” lo scorso 15 luglio. Allora aveva realizzato 5.50. Stasera ha già passato 5.55 alla prima prova, ha un personale di 5.71.

Ordinaria amministrazione  negli 800 con tempi tra 1:45.5 e 1:46.0. Passano i favoriti Lalou, Bogdanov, Kamel, Borzhakovski, passa Ramzi, campione uscente e fresca medaglia d’argento ieri sera sui 1500. Prossimo turno le semifinali, domani alle 20.05.

Intanto Clarissa spara il martello a 70.73, non basterà ma è segno di vitalità per la ragazza che è a poco più di un metro dal suo personale. Per ora è settima, comanda la tedesca Betty Heidler che ha ottenuto 74,76.

Stasera ho preso per l’ultima volta la metropolitana, linea blu a Higobashi, ho cambiato a Daikokucho con la linea rossa fino a Nagai. Al ritorno farò l’inverso. Da domani mi mancheranno gli uomini e le donne che quotidianamente percorrono le linee di Osaka per andare al lavoro. Quelli che hanno imparato ad appisolarsi sui convogli per ottimizzare i tragitti tra casa e lavoro e viceversa.

premiazione RawlinsonFinale 400hs donne. Eccezionale l’australiana Rawlinson che  riesce a contenere la russa Pechenkina, campionessa uscente, rinvenuta molto forte nel rettilineo finale. Tempi: 53.31 e 53.50. Bronzo alla polacca Jesien. Un po’ di rinnovamento c’è.

Claretti, sempre settima, ha migliorato di un centimetro: 70,74.

E’ arrivato il momento di Howe. La gara si svolge sulla pedana opposta al rettilineo d’arrivo, per cui da casa vedete meglio di me. L’attesa degli italiani è grande. Mettetevi nei panni di un dirigente Fidal che vede svanire (finora) una a una le possibilità di medaglia dei suoi. A parte Howe resta molto poco: la Martinez nel triplo, Schwazer nei 50 km. di marcia, la Di Martino. Vogliamo aggiungere la 4x100? L’Andreucci e la Rigaudo? Forse è più facile azzeccare un terno al lotto. E allora Andrew diventa fondamentale, per la sopravvivenza stessa del movimento. Intanto è nullo il primo salto di Howe. Il campione uscente Phillips si porta invece a 8.30.

Sta accadendo una cosa strana nella prima batteria dei 5000. Il trentacinquenne svedese Sioqvist ha preso un vantaggio incredibile fin da subito arrivando a 80 metri. A tre giri dal termine gli avversari si sono svegliati e vanno a riprenderlo, forse è la fine di un sogno, ma la sua tattica è stata suicida. Vince l’etiope Bekele in 13:46.42. Secondo Jesus Espana in 13:46.45. Indovinate di che nazione è. Anche Saladino a 8.30. Salta Howe, 8.13 per ora è quarto. Al terzo c’è l’ucraino Lukashevych con 8.17.

Nella seconda batteria dei 5000 vince Kipchoge in  13:33.37, se non è ripescato esce il campione uscente Limo. No, è ripescato, questa batteria era più veloce della precedente.

Saladino va a 8.46. Howe, sveglia, sono convinto che stanno pensando molti italiani. Mokoene, Sudafrica, balza a 8.19, provvisoriamente bronzo e caccia Howe al quinto posto. Nullo il suo terzo salto.

Tre semifinali dei 110hs, si rivedono i cinesi. E’ l’americano Payne che vince nella prima davanti a Shi, 13.19 e 13.24. Nella seconda c’è il vincitore a sorpresa di Helsinki, il francese Doucouré contro il viceprimatista stagionale l’americano Trammell. Domina Trammell che segna 13.23, Doucouré è apparso molto appesantito.

Salta 8.17 Beckford e Andrew scivola ancora un posto indietro. Howe risponde con 8.12, non serve.

Terza semifinale dei 110hs. Vince il cubano Robles con 13.21 davanti al cinese Liu, campione olimpico ad Atene, 13.25.

La serata non lascia tregua e le sorprese non mancano: Howe lascia intravedere il bronzo con salto a 8.20, ma viene ricacciato al quarto posto dall’ucraino che salta 8.25. Siamo ormai all’epilogo. Andrew è immenso con salto a 8.47 che cancella il record italiano vecchio di vent’anni di Giovanni Evangelisti (8.43). Per lui potrebbe essere oro. Ma ci pensa il feroce Saladino a zittire noi italiani: 8.57. E’ comunque una grande serata per i colori italiani. Stasera invece di preparare la valigia, mi tocca festeggiare a Casa Italia.

La fine dei 200 è tesissima e Tyson Gay ha troppa voglia di fare il bis. Ci prova Boit a insidiarlo per un attimo nel rettilineo finale. E’ un’illusione: Gay fa sua la gara con 19.76, nuovo record dei campionati. Per lui è una prestigiosa doppietta. Boit 19.91, Spearmon 20.01.

Finisce qui il mio mondiale. Domani rientro a casa. Ma vi racconterò ancora la festa di stanotte.

Scusate gli errori e qualche digressione di troppo.
A presto.

autore: Riccardo Caldara

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