--> Osaka - Day 2 - (Atletica Pont Donnas)

Stagione 2007

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26 ago
2007

Osaka - Day 2

Osaka 26/08/2007. Nessuna tivu giapponese trasmetteva la gara di 20 km di marcia. Così sono venuto allo stadio alla ricerca di notizie. Dunque Rubino è giunto quinto. La specialità è di proprietà dell’ecuadoregno Jefferson Perez, al terzo oro dopo Goteborg 2003 e Helsinki 2005. C’è da dire che lo spagnolo Fernandez, secondo classificato è stato in un primo momento squalificato, poi riabilitato. Resta l’amaro in bocca al giovanissimo Rubino che per qualche minuto ha assaporato il  quarto posto, la medaglia di legno. Lo stesso Perez, nelle dichiarazioni del dopogara, ha voluto ringraziare il nostro centro federale per la marcia di Saluzzo, dove ha costruito questa vittoria seguendo i consigli di Sandro Damilano. Doppia beffa per noi.

Batterie 3000 siepi, nessun italiano in gara. In compenso nelle tre batterie ci sono tre francesi (uno va in finale), tre spagnoli (due in finale). Al via anche tre americano che però non si qualificano. La gara tuttavia non mi sembra possa prescindere dai keniani, Kipruto, Mateelong e Kemboi.

Chiara RosaNel quasi-silenzio dello stadio si sente un grido: “Brava Chiara”. E’ Chiara Rosa che ha lanciato a 18.77 al primo lancio di qualificazione di getto del peso. La misura richiesta era 18.35. Obiettivo raggiunto. E’ in forma la ragazza. Sull’altra pedana, gruppo B, Assunta Legnante continua a lanciare al di sotto della fettuccia che delimita la misura di qualificazione. Al momento Rosa ha il miglior lancio. Legnante può sperare nei ripescaggi per portare a dodici il numero delle finaliste.

Sulla pedana opposta, quella del disco, è in corso la qualificazione della gara maschile con il nostro

Kirchler, fresca conoscenza di “Via col vento”. Fa parte del gruppo B, lancia tra poco. Qualificazione fissata a 64.50. Non impossibile.

Quattrocento femminili con americane e russe in evidenza. Mi impressionano Dee Dee Trotter che nel finale rimonta con facilità sulla britannica Sanders e anche la Veshkurova nella batteria successiva. Si rivede anche Ana Guevara, la messicana che aveva vinto i mondiali del 2003. Molla parecchio nel finale e finisce comunque sotto i 51”. Sarà interessante rivederla.

Niente da fare per Assuntina, resta fuori dalla dodici con un miglior lancio a 18,19, prima delle escluse. Sarebbe stato sufficiente un 18,24 per passare.

Intanto lo speaker ripete le solite raccomandazioni contro il caldo, bere, coprirsi la testa, stare all’ombra, chiamare un medico se necessario. Ora la temperatura è di 34,1°. Sono le 11, era di 30° già alle 7.

Per Kirchler prima prova con un lanciaccio a 57,09. Ora tocca alla Reina nell’ultima batteria dei 400.

Occorre dire che la presentazione dei partecipanti ad ogni gara è preceduta da un segnale sonoro, una sorta di corno giapponese, credo. Tanto da attirare l’attenzione del pubblico.

Va in scena la Reina, quarta corsia. E’ quinta con il suo secondo tempo di sempre, 52.02. Aveva l’americana Hastings, una delle favorite con il quarto tempo stagionale al mondo, come riferimento esterno e ha fatto bene a non seguirla. All’interno è stata superata dalla cubana Terrero. Passa alle semifinali con il secondo tempo dei ripescaggi. Brava. Ora occorrerà un briciolo di coraggio in più e potrà portare a casa il primato personale. Prossimo turno domani alle 21.10 con condizioni atmosferiche migliori rispetto al sole di stamattina.

Secondo lancio di Kirchler, 60,28. Meglio, ma siamo sempre lontani dalla qualificazione. Che non mi sembra abbiano superato in molti.

Il pubblico giapponese non è particolarmente caldo. Si sveglia soltanto, ma poi neanche tanto, per i suoi atleti. Niente a che vedere con quello di Helsinki, due anni fa, un pubblico partecipe e molto competente.

C’è la straordinaria Merlene, 47 anni, nella prima batteria dei 100. Meriterebbe un premio solo per esserci. Invece raccatta freddi applausi alla presentazione, nonostante le sollecitazioni dello speaker.

Corre per la Slovenia da qualche anno. E’ quinta, lontano dalla prima, l’americana Jeter e da un’altra vecchia conoscenza delle corsie la belga Kim Gevaert. 11.64 per la Ottey. Buttalo via!

Naturalmente nessuna italiana nelle otto batterie. Siamo sempre all’anno zero e il fatto è che non si intravede ancora l’anno uno. In questa come in tante specialità dell’atletica nostrana.

Terzo lancio per Kirchler. Mettici un po’ di grinta ragazzo, non fare i risultati solo a Donnas! Meglio, 60,34 se non ho letto male. Ma non basta. Alla fine saranno ben sei i ripescati. Per la prima piazza si prospetta una bella lotta tra l’estone Kanter e il lituano Alekna con l’olandese Cadee a fare da terzo incomodo.

Riccardo con Anna RiccardiQuestioni di politica sportiva. A Osaka è stato rinnovato il consiglio IAAF con molti nuovi ingressi. Per noi la bravissima Anna Riccardi che con l’ingresso nel council corona un’attività ventennale in federazione occupandosi da sempre di attività internazionale. Chi la conosce sa quanto brava, disponibile e competente sia. I vicepresidenti IAAF ora sono Sergey Bubka e Sebastian Coe. Poiché il presidente Lamine Diack lascerà il mandato al prossimo giro, già si vocifera che sarebbe sostituito da uno dei due. Niente da dire, due grandi atleti e probabilmente due ottimi presidenti IAAF. Ma i maligni dicono che stanno già lavorando l’un contro l’altro armati. In effetti in tribuna si vedono molto, sempre affaccendati a parlare con tutti quelli che incontrano piuttosto che a seguire con attenzione le gare.

Sera.

Si entra nel vivo con le qualificazioni dell’asta femminile, mentre l’eptathlon prosegue con il giavellotto. Si sono appena svolte due premiazioni, quella di Tirunesh Dibaba e quella di Perez.

Alla prima gara di corsa tocca subito alla Cusma. Tre semifinali, passano le prime due di ognuna più i due migliori tempi delle escluse. Missione impossibile per la bolognese. La serata è bella, il calore diminuito, il pubblico più numeroso e anche rumoroso. Ai 400 se la gioca, è in terza posizione, ai 200 attacca, coraggiosa prova il secondo posto e poi cede. Per la bielorussa 1:58 11, Elisa però fa il personale: 1:58.63. Questo è l’approccio giusto per una gara importante. In tribuna lo staff azzurro si interroga: è terza o quarta. Può essere utile ai fini della qualificazione. Ma va già bene così. La seconda semifinale è più lenta. In tribuna si trepida ancora. Manca la terza semifinale.

Intanto il risultato ufficiale la mette al quarto posto per un solo centesimo. Anna Riccardi si appresta ad andare a visionare il fotofinish. Non si sa mai.

Inizia la finale del peso femminile e il primo lancio di Chiara Rosa è mollissimo.

Peccato. La terza semifinale è velocissima sotto la spinta della keniana Jepkosgei che fa il primato mondiale stagionale con 1:56.17. Dietro di lei applausi per l’eterna Maria Mutola. Le due ripescate sono in questa semifinale.

In pedana Chiara Rosa per il secondo lancio. Speriamo abbia scaricato l’emozione. Il lancio è sopra i 18 metri, a 18.35. Il terzo è 18.17.

Bellissime due semifinali dei 100. In una Powell e un giapponese che fa scaldare la folla. Poi il bianco inglese Pickering e la sorpresa slovena Osovnikar. Grande progressione di Asafa che chiude a 10.08 lasciandosi superare nel finale da Atkins (10.04). Pickering esce, Osovnikar è terzo e prosegue: uno sloveno in finale.

Bel colpo d’occhio dello stadio. Curve piene, tribuna brulicante, distinti con qualche vuoto.

Tocca a Tyson Gay contro Churandy Martina. Per 50 metri si nasconde e poi decide di correre: 10.00 il miglio tempo realizzato finora. Secondo Devonish, terzo Fasuba, quarto Martina.

La finale è alle 22.20.

posizionamento degli ostacoliE’ divertente il posizionamento e la rimozione degli ostacoli. Avviene secondo un rito ben preciso, come se fosse un balletto o un saggio ginnico, con tanto di grido finale ogni qualvolta un ostacolo è posizionato o rimosso. Il pubblico si diverte.

E’ un bel personaggione esuberante la vincitrice del peso, la neozelandese Valerie Vili capace di migliorarsi all’ultimo lancio con 20,54, miglior prestazione mondiale dell’anno. Chiara Rosa finisce ottava.

Apoteosi finale per Carolina Kluft negli 800, ultima prova dell’eptathlon. E’ bella e immensa: terzo titolo mondiale consecutivo per lei e record europeo: 7032 punti. Il bello è che trascina dietro di sé almeno dieci atlete che realizzano il personale o il primato del proprio paese. E con queste condizioni atmosferiche tutt’altro che favorevoli alle prove multiple…… E’ emozionante vedere la solidarietà e la condivisione della fatica tra queste ragazze che fanno il giro di pista tutte insieme per ringraziare il pubblico. Standing ovation!

Tre semifinali dei 400hs maschili per stabilire chi potrà candidarsi a successore del grande Edwin Moses, di Matete, di Kevin Young, di Atkins e Diagana, del nostro spettacolare Fabrizio Mori (1999), di Sanchez  (due volte) e di Jackson. Lo stesso Felix Sanchez, ora trentenne, è presente nella seconda semifinale contro Jackson. Ne passano due

Si corre. Il polacco Plawgo vince la prima con 48.18 davanti a Carter 48.30. L’urlo della folla non basta a sospingere il giapponese  Narisako.

Seconda. Sorpresa Jackson che corre con una calzamaglia (!) e si inciampa all’ultimo ostacolo mentre stava dominando. Lascia così via libera a Sanchez e al greco Iakovakis.

Intanto la Isinbayeva si è esibita in un salto magistrale: il 4.55 della qualificazione superato alla prima prova con un margine di almeno mezzo metro. A Helsinki mi ero perso la sua gara perché causa pioggia era stata rinviata a dopo la mia partenza. Questa volta non me la voglio perdere. Sento odore di record del mondo.

Terza semifinale. C’è Gianni Carabelli che ha fatto bene nelle batterie. Niente da fare Kamani e il sorprendente canadese Kunkel passano il turno. Il nostro è settimo con un 50.35 improponibile.

Non resta che attendere il duello Powell-Gay.

L'americano è stratosferico. Una gara perfetta, partenza normale e accelerazione sensazionale dai 50 metri in avanti. Niente da fare per Atkins e Powell. Tyson si prende così la rivincita di Helsinki (andate a rileggervi la mia cronaca di due anni, sempre su questo sito). Strano comunque che a posteriori tutti fossero per Tyson Gay. La mia posizione invece è documentata: da due anni lo seguo con interesse e apprezzo ogni suo miglioramento. Vederlo vincere oggi mi conforta del fatto che di atletica ancora capisco qualcosa. Stasera a casa Italia un collega giornalista mi faceva notare come Powell ai blocchi di partenza fosse sudato e agitato, impassibile invece Tyson Gay. Questo significa una diversità di approccio alla gara. Grandi comunque tutti e tre i medagliati.

A domani

autore: Riccardo Caldara

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Commenti:

il 26/08/2007 - cristyna ha scritto:
Oggi mi sono piaciute le ragazze della nostra nazionale. Sembrano più dotate di attributi dei loro colleghi maschietti. Cusma e Reina hanno dato tutto e con grinta. Chiara Rosa ha scaricato le sue energie nervose in qualificazione, ma ha comunque agguantato un ottavo posto in finale. Sui 100 uomini il mio pronostico andava a Powell, ma il ragazzo patisce troppo la tensione. Un vero campione deve anche saper gestire queste situazioni. Mi ricorda un po' la Merlene Ottey eterna seconda. Avrà ragione Tilli nel dire che i Giamaicani si sentono addosso il peso di una intera nazione che confida in loro. Sicura ed imperiale la Isimbayeva; se tutto va bene ci farà emozionare! Sulla Kluft non c'è nulla da dire se non togliersi il cappello. Oltre i 7000!!

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