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Nantes 3 marzo. Vestire la maglia azzurra è nel cassetto dei sogni di molti atleti e oggi Corinne Challancin ha aperto quel cassetto e il sogno è diventato realtà. Una soddisfazione grandissima, per lei, per la sua allenatrice Nadia, per mamma Silvana e papà Paolo, per la sorella Claire che la segue dagli Stati Uniti e per la nostra piccola società di atletica.
Una soddisfazione che premia i sacrifici che, quotidianamente, si debbono affrontare per arrivare a questo traguardo.
La gara è andata bene, poteva sicuramente andare meglio, ma qualcosa non ha funzionato a perfezione nella tecnica dei salti.
Il salto triplo è specialità complessa che presuppone ore e ore di lavoro tecnico in pedana che Corinne non ha a disposizione. Le temperature polari di queste ultime settimane non ti permettono di lavorare all’aperto: si deve andare ad Aosta e due ore di allenamento significano un impegno di un intero pomeriggio. Poi bisogna studiare per arrivare preparati all’esame di ‘maturità’ e, allora, si ripiega su un lavoro in palestra, condividendo con gli altri gli esigui spazi a disposizione.
In queste condizioni, arrivare a vestire una maglia azzurra va considerato un quasi-miracolo che solo la determinazione dell’atleta e la bravura dell’allenatrice sono riuscite a realizzare.
Corinne ha vissuto questa splendida esperienza in tutta la sua intensità emotiva. Sicuramente sa che il traguardo non è ancora raggiunto e l’attendono ancora mesi di lavoro per preparare al meglio la stagione estiva.
La tenacia e la determinazione non le difettano, le difficoltà si superano soprattutto grazie a queste doti.
Vai Corinne! Il futuro sarà ancora azzurro come la maglia che hai indossato oggi.
autore: Hermes Perotto